La nascita del Laboratorio InVesto


Da sempre presso la nostra sede vengono portati indumenti dismessi per chi ne ha bisogno; mentre molti abiti “sostano” solo pochi giorni per trovare subito un nuovo proprietario, accade talvolta che anche se la qualità dell'abito e delle stoffe è buona si tratta di modelli molto antiquati e questi abiti rimangono quindi infondo agli scaffali dei guardaroba per lunghissimi periodi.
Proprio riordinando gli scaffali dei vestiti, quando per l'ennesima volta questi abiti ci sono ripassati per le mani, è nata un'idea: “Perchè non proviamo a riutilizzare le stoffe per cucire qualcosa di nuovo?”. E dato che in quel periodo frequentava l'Associazione un ragazzo di professione designer di abiti, abbiamo unito le due cose ed è così che nasce il Laboratorio InVesto, dedicato appunto al riutilizzo di stoffe e vestiti per il confezionamento di abiti nuovi.
E' stato facile inserire questo tipo di attività all'interno del Punto Donna, perchè nulla più dei “vestiti” e della “moda” viene socialmente e culturalmente assegnato, purtroppo non sempre in modo positivo, alle donne.
Il coinvolgere donne con problemi di dipendenza in un'attività di questo tipo ha aspetti però molto più profondi: creare un abito artigianale ed unico porta a staccarsi dalla moda, a far emergere il soggetto e la personalità perchè quello che indossiamo parla di noi, se siamo stanchi ci vestiamo comodi, se siamo gioiosi utilizzeremo più colori.

Se la nostra femminilità è stata schiacciata, rubata, violentata, messa in dubbio useremo vestiti che ci puniscano, ci umilino, ci facciano apparire o scomparire in modo più deciso, il vestito diventa un'etichetta verso il mondo esterno ed un'armatura verso noi stesse.
Attraverso il riutilizzo degli abiti si ricuce il vecchio per farlo rinascere, ciò che non è più alla moda ovvero non corrisponde più alle esigenze del presente non deve per forza essere considerato brutto o da buttare, può modificarsi, trovare un nuovo utilizzo, un nuovo posto, può rinascere.
Prestare attenzione e cura a ciò che si andrà ad indossare, spendere del tempo e delle energie cucendo, misurando, sbagliando e modificando significa aver cura di sé, vuol dire lavorare per se stesse, porre la propria persona al centro dell'azione e come obbiettivo finale.

Aspetto non meno importante all'interno del laboratorio è l'acquisizione di capacità professionali, l'utilizzo di macchinari specifici e sopratutto lo stare semplicemente insieme. Un secondo “ramo” del laboratorio InVesto è nato dall'amorevole volontà di alcune mamme, nonne e volontarie dell'associazione con l'obbiettivo di creare una Lotteria a premi per la fine dell'anno 2013 e di raccogliere in questo modo fondi per il Punto Donna.
La maggior parte dei “premi” sono stati lavori a maglia o all'uncinetto: babbucce, scaldacollo, sciarpe, coperte da neonato.... ma il 1° premio ha raggiunto un valore simbolico, emotivo e solidale inestimabile.
Con la lana avanzata dagli altri lavori, ogni donna ha creato un piccolo quadratino colorato; tutti questi quadrati poi sono stati cuciti assieme ed è nata una coperta meravigliosa!
Facile è la metafora con le singole gocce d'acqua che formano il mare, ma osservare come donne diverse, con età, esperienze, storie di vita diverse, si siano unite per aiutare altre donne è stato a dir poco emozionante.
Ogni quadrato di lana colorata era una storia, una vita, ma lasciato solo non aveva senso ne scopo. Solo unendoli assieme si sono realizzati in tutto il loro splendore.
Inoltre è da sottolineare che il laboratorio InVesto ha anche confezionato le tuniche da Euritmia per le ragazze ed i ragazzi del corso di formazione “Rosaspina”.